COVID-19 E USURA: È ALLARME SOCIALE.

COVID-19 E USURA: È ALLARME SOCIALE.

Con il sen. Giuseppe CUCCA (Italia Viva), Commissione Giustizia del Senato e l’avv. Cira DI FEO, presidente di Legal Professional Network.

Puntata di mercoledì 21 aprile, ore 13.00

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In questo lungo anno oltre alla pandemia è dilagato anche il fenomeno dell’usura. I dati di questa mattina divulgati dall’Ufficio Studi di Confcommercio parlano della chiusura definitiva di 300 mila imprese, di queste circa 240 mila chiuderanno esclusivamente in ragione del Covid: ossia a causa del mancato fatturato e, soprattutto, della mancanza di liquidità. E non è tutto. Circa 40 mila imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio, sono a immediato rischio usura. Dati che secondo l’avv. Cira Di Feo, sono anche sottostimati. Il fenomeno dell’usura è particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, tuttavia anche nel ricco Nord sempre più imprese si rivolgono agli usurai per non dover chiudere le proprie aziende o essere costretti a svenderle ai competitor internazionali, che da mesi stanno comprando “a saldi” pezzi importanti del nostro sistema produttivo.

E’ chiaro che qualcosa a livello legislativo non abbia funzionato. Si potevano prevedere, ad esempio, delle tutele per imprese e professionisti che, tracciati come “cattivi pagatori”, non possono accedere ai prestiti bancari. Si poteva intervenire maggiormente anche su quei settori che sono stati messi in ginocchio dalle restrizioni causate dalla pandemia, per consentirgli di avere la liquidità necessaria alla sopravvivenza delle loro attività. Oltre a ciò, l’attuale impianto normativo che dovrebbe tutelare le vittime di usura è estremamente farraginoso, così come appare poco incisivo il Fondo di solidarietà che dovrebbe ristorare le vittime. Inoltre, è quasi assente la parte del percorso che dovrebbe sostenere le vittime di usura a rilanciare l’attività economica interessata alle vicende delittuose e a reinserire le vittime all’interno del circuito produttivo legale. Tutte questioni che scoraggiano le vittime a denunciare e a fidarsi dello Stato. Lo stesso Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, nella relazione trasmessa lo scorso marzo alle Camere, ha segnalato una scarsissima conoscenza dell’esistenza del Fondo.

Le scelte politiche dei prossimi mesi saranno fondamentali, poiché decideranno la chiusura o il mantenimento in vita di tante imprese e attività. Nonostante queste allarmanti evidenze, il Parlamento non ha ancora avviato una discussione per trovare delle adeguate soluzioni legislative. Da questo punto di vista un plauso va al senatore Giuseppe Cucca, per l’impegno preso a sensibilizzare la Commissione Giustizia su questa emergenza, affinché il problema dell’usura possa diventare una priorità nell’agenda dei lavori parlamentari. Prima che sia troppo tardi.

Buon ascolto!

Cristina Del Tutto, direttore

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