NELLA MENTE DEL SERIAL KILLER – Con Giulia Schioppetto, criminologa e psicologa investigativa.

Il 20 dicembre 2020 Alessandro Pontin, un uomo di 49 anni di Trebaseleghe ( in provincia di Padova), uccide i suoi due figli adolescenti e poi si toglie la vita. Apparentemente, la vita di Alessandro Pontin sembrava svolgersi normalmente, senza che ci fossero dei segnali in grado di far presagire l’imminente tragedia. Tutt’altro.
Separato dalla moglie, aveva una nuova compagna. Dopo il divorzio e le difficoltà economiche, che lo portarono a cessare la sua attività di falegname, si era reinventato una nuova vita come operatore olistico. Sembrava aver ritrovare un “equilibrio interiore”, tant’è che aveva anche aperto un suo sito web per aiutare le persone a “superare le disarmonie” e ritrovare benessere, e al quale aveva dato il nome di “Il mondo riflesso di Alessandro Pontin”.
Tutti elementi, questi, che hanno indotto ancora una volta i comunicatori dell’informazione a catalogare la tragedia come un “raptus”. Giulia Schioppetto, in questa puntata, ci ricorda che il raptus non esiste ( come direbbe Umberto Galimberti, il raptus è fantapolitica) e che dietro a questi gesti estremi “c’è un motivo che si è costruito nel tempo, poiché non è mai un fulmine a ciel sereno”. Cosa si nasconde, allora, dietro atti agghiaccianti come quello dell’omicidio-suicidio?
Buon ascolto!