RISIKO – con Antonio ALBANESE e Graziella GIANGIULIO, direttore e condirettore di AGC Communication.
Puntata di mercoledì 12 maggio, ore 17.00
Lo scorso 9 aprile, il Financial Times, ha diffuso la notizia di un incontro tra funzionari iraniani e sauditi. Anche se è ancora presto per parlare di una svolta nelle relazioni tra i due Paesi, si tratta di un chiaro segnale positivo, teso a ricucire lo strappo avvenuto nel 2016. Difatti, a seguito prima dell’esecuzione dello sceicco sciita al-Nimr in Arabia-Saudita e poi dell’attacco all’Ambasciata saudita a Teheran, Iran e Arabia-Saudita hanno interrotto ogni rapporto diplomatico.
Un percorso di riappacificazione che è stato caratterizzato dal ruolo determinante svolto dal premier iracheno, Mustafa al-Kazemi, che già dai primi mesi del 2020 ha cominciato a tessere la sua rete diplomatica per creare le condizioni che hanno portato al recente incontro tra le delegazioni saudite e iraniane. Dietro il coinvolgimento dell’Iraq – ci hanno spiegato i direttori Antonio Albanese e Graziella Giangiulio – c’è l’interesse del Primo Ministro Al-Kazemi a dare vita ad un nuovo gasdotto, che dovrebbe portare l’oro blu dalle regioni del Golfo fino all’Europa. Si tratta un vecchio progetto che, anche a seguito della recente riconciliaizone tra l’Arabia-Saudita e il Qatar, potrebbe concretamente realizzarsi, rimescolando così gli equilibri nel grande gioco dei gasdotti.
E se la Russia ha dato il suo benestare alla costruzione di questa nuova infrastruttura, Cina e Stati Uniti, rischiano di restare a mani vuote. Le prossime tappe di questo percorso di riavvicinamento tra Iran e Arabia-Saudita, saranno fondamentali per capire se questa svolta epocale potrà realmente concretizzarsi.
Buon ascolto…