Nel periodo tra il 13 febbraio e il 18 marzo, nel pieno della pandemia, c’è stato qualcuno che ha pensato bene di approfittare della situazione di generale confusione per speculare in Borsa. E, dal momento che in quel particolare frangente l’Italia era considerata come “l’untore” d’Europa, il nostro Paese è stato oggetto di particolari “attenzioni” da parte degli speculatori. Il bilancio delle perdite è stato stimato in diverse decine di miliardi, e farne le spese sono stati soprattutto i piccoli risparmiatori. La domanda è: perché la Consob, che ha il compito di vigilare contro le speculazioni, non è intervenuta per tempo? A porsi questa domanda, già lo scorso febbraio quando l’indice della Borsa stava crollando, è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi che, a distanza di mesi, pretende di fare chiarezza su una vicenda che non può cadere nel dimenticatoio. E’ stato, infatti, il sen. de Bertoldi a chiedere al presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario di audire la dirigenza della Consob, per chiedere formalmente delle spiegazioni sul loro operato. Nonostante si siano tenute ben due audizioni dei vertici della Consob ( la prima il 28 maggio, la seconda il 14 luglio) i dubbi permangono e le contraddizioni non sono state chiarite. La prima versione del Presidente della Consob è stata quella di una “mancanza di poteri” dovuta ad una legislazione carente. In quella occasione, tra l’altro, il presidente Savona, chiarì che il potere di chiudere la Borsa è in capo al Ministro dell’Economia. La seconda versione, invece, imputa all’ESMA, l‘European Securities and Markets Authority, il potere decisionale, tant’è che – ha ricordato il presidente Paolo Savona – la decisione di sospendere i titoli allo scoperto ha necessitato della preventiva autorizzazione del board dell’ESMA. Insomma, non è chiaro chi aveva il potere di fare cosa. La scorsa settimana la Consob ha fornito alla Commissione Banche dei documenti secretati, che dovranno essere valutati. La partita ( come si dice) è quindi ancora aperta. Di certo, possiamo essere sicuri che il senatore Andrea de Bertoldi andrà fino in fondo alla questione.
LA BORSA AI TEMPI DEL COVID -Intervista al sen. Andrea de Bertoldi (FdI)
