Con la sen. Alessandra MAIORINO (M5S), relatrice della riforma dell’art. 9 nella Commissione Affari Costituzionali del Senato.

L’introduzione della tutela dell’ambiente nei principi fondamentali della nostra Costituzione costituirebbe un cambio di paradigma, che sposterebbe il baricentro dal modello antropocentrico a quello del biocentrismo. In quest’ottica l’essere umano non è considerato il “dominus” del Pianeta, quanto un elemento di un sistema formato da innumerevoli forme di vita, animali e vegetali, che insieme costituiscono un unico ecosistema. L’unità della biodiversità può essere preservata soltanto assicurando l’armonia ( e l’equilibrio) tra tutte le forme di vita. Il principio su cui si fonda il modello del biocentrismo, infatti, è la sacralità della vita.
Questa è la portata innovativa della riforma dell’art. 9 della Costituzione, attualmente all’esame nella Commissione Affari Costituzionali del Senato. Ed è proprio questo innovativo cambio di paradigma a “spaventare” i detrattori di questa riforma, che già in passato, e in diverse occasioni, sono riusciti ad affossarla.
Nella XIV Legislatura, agli inizi del nuovo Millennio, fu la stessa senatrice a vita Rita Levi-Montalcini a farsi sostenitrice di questa riforma, promuovendo i principi contenuti nella “Magna Charta dei doveri dell’uomo”, poiché il rispetto della vita e dell’ambiente si fonda sulla responsabilità. “La Terra è la casa nella quale viviamo popolata da una straordinaria varietà di culture e forme di vita ma sempre e comunque in un’unica comunità terrestre con un destino comune”, è scritto nella Magna Carta dei doveri. Il fine ultimo dell’inserimento del rispetto dell’ambiente nella Carta Costituente è, quindi, quello di risvegliare le coscienze di ogni individuo per creare una “cultura del valore della vita” da trasmettere alle nuove generazioni. Non abbiamo soltanto il dovere di preservare il Pianeta per le nuove generazioni, ma anche di insegnare loro ad adempiere coscientemente al fondamentale compito di creare una società sostenibile.
L’on. Alessandra Maiorino, in quanto relatrice di questa proposta di riforma, avrà il difficile compito di trovare una sintesi tra le diverse sensibilità politiche presenti in Parlamento. Sarà un percorso tutt’altro che facile, e per nulla scontato. L’auspicio è che in questa Legislatura finalmente la riforma dell’art. 9 possa trovare il suo compimento.
Buon ascolto!