Lo scorso 28 giugno, la Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei deputati, ha presentato la relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sulla tecnologia 5G.
Un lavoro che vede maggioranza e opposizione concordi sulla necessità di avviare e incentivare questa “svolta tecnologica” che, secondo i dati forniti dal Ministro per l’innovazione tecnologica, in 15 anni porterà al nostro Paese un aumento del Pil di circa 80 miliardi.
Attorno a questa nuova tecnologia sono tuttora aperte molte discussioni, che abbracciano diversi campi d’interesse: da quello relativo ai potenziali rischi per la salute e l’ambiente; a quello sulla sicurezza nazionale, che suggerirebbe di valutare molto attentamente la scelta dei “partner” che dovrebbero fornire la tecnologia 5G al nostro Paese.
In ogni caso, quando si parla di 5G il “principio di precauzione”, tanto in riferimento alle questioni geopolitiche quanto a quelle relative alla salvaguardia dell’habitat, è quanto mai dirimente.
Quel che è certo, è che diventa sempre più difficile per i non addetti ai lavori valutare nel merito le questioni che accompagnano il dibattito sul 5G. In questo senso, Radio Sparlamento si limita a fornire il punto di vista del decisore politico, e in questo caso le posizioni di maggioranza e opposizione convergono.
L’invito al Parlamento dell’ex presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Lega, Alessandro Morelli, e del Ministro per l’innovazione tecnologica del M5S, Paola Pisano, è quello di fare presto. Di accelerare la transizione verso il 5G “senza timori”, portando anzitutto a compimento l’iter parlamentare di tutti quei progetti di legge, attualmente in discussione, che intervengono in maniera diversa sulla materia.
In questo video, la sintesi dell’intervento del Ministro Paola Pisano, dell’ex presidente della IX Commissione della Camera, Alessandro Morelli, nonché l’intervento “tecnico” svolto dal prof. Nicola Brefari Melazzi, presidente del Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni. Ognuno tragga le proprie conclusioni.