MADE IN ITALY: IL RUOLO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

MADE IN ITALY: IL RUOLO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

PUNTATA DI MERCOLEDÌ 6 OTTOBRE

Con l’on. Simone BILLI (Lega), presidente del Comitato per gli italiani all’estero e la promozione del sistema Paese

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Il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale si appresta a dare vita ad una nuova Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale, che avrà il compito di potenziare la comunicazione, la promozione culturale, la programmazione strategica e la presenza italiana nelle organizzazioni internazionali. Tuttavia, l’audizione svolta dal Segretario Generale del Maeci, Ettore Francesco Sequi, nella Commissione Esteri della Camera, lascia intendere che il percorso atto a creare una reale promozione dell’Italia all’estero è ancora molto lungo.

Dal 2006 al 2021 il numero degli italiani residenti all’estero è passato da 3 a 6 milioni. A fronte di questi numeri, dal 2010 al 2019 il personale di ruolo della Farnesina è passato da 4.572 a 3554 addetti. L’attuale numero complessivo delle istituzioni italiane all’estero ( tra Ambasciate, Consolati, Istituti di cultura, ecc.) ammonta a 305 Uffici, una cifra nettamente inferiore a quella degli altri Paesi europei. In questa situazione, ogni anno il nostro Paese perde oltre 30 miliardi a causa del c.d. italian sounding e della contraffazione.

Gli effetti negativi dell’assenza ( o della poca presenza) della macchina istituzionale italiana nel mondo sono contemperati dall’importante contributo svolto dalle comunità italiane all’estero, che svolgono un ruolo di “presidio” e sviluppo del made in Italy. L’ on. Simone Billi, infatti, ci ha ricordato che laddove la comunità italiana è maggiormente pervasiva sul territorio estero, si riscontra nella comunità locale una più forte consapevolezza della qualità dei prodotti italiani, così come dell’alto contenuto culturale e creativo italiano. Una constatazione che apre diverse riflessioni su quello che dovrebbe essere il ruolo delle Istituzioni nazionali a supporto degli italiani all’estero, a partire da una migliore rete consolare. Insomma, all’estero ci sono milioni di italiani, ma ancora non c’è l’Italia.

Buon ascolto…

Cristina Del Tutto, direttore

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