A TU PER TU CON SUOR MONIA ALFIERI – Con la partecipazione del sen. Andrea CANGINI (FI), Commissione Istruzione del Senato.
Puntata di venerdì 7 maggio, ore 10.00

Un tempo eravamo soliti pensare alle dipendenze in relazione all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Nella nostra epoca, però, a destare preoccupazione è l’uso ossessivo nei giovani dei più comuni mezzi comunicazione, in primis lo smartphone. Una dipendenza che per i minori sta avendo conseguenze drammatiche, eppure non se ne parla: probabilmente perché affrontare il problema dovrebbe imporre alla nostra società uno stile di vita diverso. Nella Commissione Istruzione del Senato è in corso un’indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sui giovani. Le audizioni degli esperti, nazionali e internazionali, stanno facendo emergere un quadro allarmante sull’uso prolungato di social e videogiochi. Oltre ai danni fisici (miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo-scheletrici, diabete), a destare maggiore preoccupazione sono le conseguenze neuropsicologiche e comportamentali: sono state riscontrate non solo tendenze all’alienazione, alla depressione, all’irascibilità e un aumento esponenenziale degli istinti suicidari, soprattutto è stata ravvisata una progressiva perdita di facoltà mentali essenziali: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico.
L’utilizzo dello smartphone non è soltanto uno strumento per comunicare, poichè col tempo si trasforma in un modo di pensare: uno stile di vita che deforma la nostra percezione della realtà e interferisce nel nostro modo di relazionarci col mondo. Occorre, quindi, una “rete di sicurezza” da parte delle famiglie e delle Istituzioni, che deve iniziare col “dare il buon esempio“: poichè per i ragazzi gli adulti sono dei modelli da seguire e con cui confrontarsi. La situazione ci impone di essere attenti alle conseguenze del nostro agire e di riflettere sulle motivazioni che spingono i giovani a rifugiarsi nella rete del web. Dietro alla voglia di “occupare il tempo per non annoiarsi” si nasconde, infatti, una pericolosa dissociazione dalla realtà: la necessità di prendere le distanze dall’ansia, dalla tristezza, dalle preoccupazioni della vita. In altri termini, per strappare i nostri giovani dal web, dobbiamo offrirgli un’alternativa “reale”: infondergli una rinnovata voglia di vivere come antidoto all’istinto di scappare da un mondo che percepiscono come ostile.
Buon ascolto…