NEXT GENERATION ITALIA. MISSIONE 6: SALUTE.

NEXT GENERATION ITALIA. MISSIONE 6: SALUTE.

Con la senatrice Maria DOMENICA CASTELLONE (M5S), Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Puntata di lunedì 17 maggio, ore 15.00

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Lo scorso 22 aprile il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha presentato alle Camere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel quale sono specificate le modalità di utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Europa attraverso il Next Generation EU. Nello specifico, il PNRR prevede investimenti per 235,6 miliardi, di cui: 191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il Recovery Plan; 13,5 miliardi riferiti al fondo supplementare per la politica di coesione, c.d. React-EU; 30,6 miliardi di risorse nazionali che costituiscono un apposito Fondo complementare di finanziamento. In generale, secondo i criteri stabiliti dall’Europa, il 27% delle risorse è destinato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, del 10% alla coesione sociale. Più in generale, il Piano è suddiviso il 6 Missioni, o macro aree di intervento: 1- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; 2 – rivoluzione verde e transizione ecologica; 3- infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4 – istruzione e ricerca; 5 – inclusione E coesione; 6 – salute.

Per la Missione Salute il PNRR ha destinato complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dalle risorse del Next Generation e 2,9 miliardi dal Fondo complementare nazionale, e si articola in 2 Componenti.

La Componente 1 riguarda le reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari. Più nello specifico, le Case della Comunità diventeranno un punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie, in cui opereranno team multidisciplinari di medici, infermieri di comunità e altri professionisti della salute. L’ Ospedale di Comunità, invece, rappresenta una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve ( da 20 fino a 40 posti letto) e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Contribuirà, inoltre, ad una riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche. Infine, sono previsti interventi per aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare, nell’ottica di considerare la casa come primo luogo di cura, specialmente per i malati cronici, gli anziani e le persone con disabilità.

La Componente 2 riguarda, invece, l’innovazione, la ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Il punto importante di questa componente consiste nel completamento e diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che consentirà anche una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica, al trasferimento tecnologico e al rafforzamento delle competenze del personale. In particolare, l’investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (TAC, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi). Inoltre, è previsto il potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva, il consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso e l’incremento del numero di mezzi per i trasporti secondari.

E’ altresì prevista la valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN. Per il perseguimento di questi obiettivi si prevedono 3 tipi di intervento: (i) il finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC), volti a ridurre il gap fra i risultati del settore della ricerca scientifica e quello dell’applicazione per scopi industriali; (II) il finanziamento di programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari; (iii) il finanziamento per programmi di ricerca su malattie altamente invalidanti. Infine, in merito allo sviluppo delle competenze professionali del personale del sistema sanitario, è previsto l’incremento delle borse di studio in medicina generale ( fino a 2.700 borse di studio); l’avvio di un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere a tutto il personale sanitario e non sanitario degli ospedali; l’attivazione di un percorso di acquisizione di competenze di management per professionisti sanitari del SSN; l’incremento dei contratti di formazione specialistica per affrontare il cosiddetto “imbuto formativo”, vale a dire la differenza tra il numero di laureati in medicina e il numero di posti di specializzazione post-lauream previsto, garantendo così un adeguato turn-over dei medici specialisti del SSN ( sono previsti 4.200 contratti di formazione specialistica aggiuntivi).

Nei prossimi mesi Governo e Parlamento saranno impegnati nella predisposizione del c.d. cronoprogramma, che dovrà definire le modalità di attuazione di quanto declinato nel PNRR. Entro giugno, quando arriverà il nulla osta definitivo da parte del Consiglio europeo, questa poderosa macchina di riforma comincerà il suo cammino: il Paese non può permettersi margini di errore. Da questo punto di vista saremo tutti chiamati a “vigilare”: protagonisti, nel bene e nel male, del nostro futuro. E il primo passo da fare è verso la conoscenza, dacché essere adeguatamente informati sui contenuti del PNRR è essenziale per poter chiedere conto della sua attuazione. Nell’ambito di questo progetto di divulgazione, ringraziamo la senatrice Maria Domenica Castellone per le preziose informazioni che ha condiviso con tutti noi.

Buon ascolto…

Cristina Del Tutto, direttore

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