Lo scorso martedì i rappresentanti di Confetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica), nell’ambito della loro audizione nella Commissione Trasporti della Camera, hanno rappresentato una realtà ben diversa da quella raccontata all’opinione pubblica dal Commissario Straordinario, Domenico Arcuri. Il tavolo di lavoro per definire il Piano Vaccini del Paese ancora non esiste, e le interlocuzioni informali tra le associazioni di categoria, Palazzo Chigi e la struttura del Commissario, nonchè il Ministero dei Trasporti, sono avvenute per iniziativa delle associazioni della logistica, che a seguito dell’approvazione della Strategia Ue per i vaccini hanno prontamente scritto al Governo e alla struttura commissariale. “Il problema non è scambiare quattro chiacchiere – ha dichiarato il Direttore Generale di Confetra, Ivano Russo – ma è sedersi ad un tavolo per provare insieme a ragionare sul fatto che il Piano vaccini non può non avere un capitolo interamente dedicato agli aspetti trasportistici, logistici e infrastrutturali”. Le reazioni in Commissione Trasporti non sono mancate. Ad alzare la voce sono stati l’on. Edoardo Rixi della Lega, l’on. Simone Baldelli di Forza Italia, e la stessa presidente della Commissione, l’on. Raffaella Paita, di Italia Viva. Gli operatori della distribuzioni hanno manifestato la loro preoccupazione, e chiedono di agire con tempestività, per poter garantire lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione del vaccino in tutto il territorio nazionale. A rischio c’è la tenuta dell’ordinaria distribuzione dei farmaci, compresi quelli salva vita. “Non è che i nostri magazzini e mezzi sono vuoti, perché si continueranno a trasportare anche altri farmaci. Bisogna sedersi e costruire possibili scenari”, ha chiarito il Direttore Generale di Confetra. Il problema non è la catena del freddo, quanto la viabilità: quasi il 90% del trasporto dei farmaci avviene su gomma, e già adesso ci sono zone del Paese dove, a causa di strade inadeguate, i trasporti speciali non possono esse effettuati. “E’ necessario conoscere tutti gli scenari possibili” – ha dichiarato il Direttore Russo – “per poter capire se il sistema italiano può essere performante”. Siamo arrivati, invece, a dicembre senza sapere i volumi da dover trasportare, le tempistiche, le tipologie dei prodotti, e le zone del Paese interessate. Se ad esempio – ha fatto presente Ivano Russo – il Governo dovesse decidere di dare la precedenza alle categorie più fragili, bisogna tenere presente che gli over 65 in Italia sono circa 21 milioni, di cui il 55% è concetrato in 4 Regioni: in base alle caritteristiche dei vaccini, si potrebbe verificare la situazione di avere i destinatari del farmaco in alcune aree del territorio e gli hub logistici dislocati nella parte opposta dell’Italia. Insomma, anche cercando di essere positivi, è difficile immaginare una compiuta definizione della distribuzione dei vaccini in ambito nazionale per la fine di gennaio, e più in generale per tutto il 2021.
PIANO VACCINI. CONFETRA: ABBIAMO CONTATTATO NOI IL GOVERNO, ANCORA NESSUN TAVOLO PER LA DISTRIBUZIONE.

Secondo me occorre un protocollo unico sulla raccolta dati.In particolare su contagiosità degli asintomatici carica virale asintomatici, incidenza patologie pregresse sui decessi o su gravi postumi .poi credo che le conoscenze scientifiche su algoritmi vadano valorizzato al massimo livello con un lavoro interdisciplinare