La Turchia si appresta a conquistare l’Occidente, e lo sta facendo con astuzia. Con il suo interventismo militare ed economico è riuscita a diventare il dominus in Medio Oriente. Si è “aggiudicata” la ricostruzione della Libia, e recentemente ha anche firmato un accordo commerciale da 5 miliardi di dollari con l’Algeria. E’ l’unico Paese della NATO che utilizza strumentazione militare russa, ma nessuno dice niente. Ha recentemente violato i confini della Grecia, e quindi dell’Unione europea, eppure la UE non ha preso provvedimenti. E’ andata (con successo) alla conquista del Corno d’Africa, e il supporto fornito dall’intelligence turca nelle trattative per la liberazione di Silvia Romano in Somalia, ne è la riprova. E poi c’è la questione migranti, attraverso cui la Turchia si è “comprata” il silenzio di Bruxelles. Il nuovo Impero Ottomano comincia a far paura, soprattutto perché l’assenza di una politica estera della UE sta rendendo il gioco facile ad Erdogan. Se non bastasse dal 2025 anche le forniture di gas per l’Europa passeranno dalla Turchia, che potrebbe decidere di lasciarci “al freddo”. Quando si tratta di politica estera in Europa ogni Stato agisce in ordine sparso. L’Italia, in particolare, sembra smarrita, senza un ruolo e una visione d’insieme.
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