In questa puntata di Risiko, Antonio Albanese e Graziella Giangiulio, direttore e condirettore di AGC Communication, affrontano la spinosa questione dell’alleanza tra Cina e Iran, l’ennesima mossa dell’esercito del Celeste Impero per conquistare l’egemonia sull’Occidente.
E ancora una volta l’arma utilizzata da Pechino è quella del massiccio utilizzo di risorse economiche attraverso il controverso Piano della “Nuova via della seta” per la creazione di un corridoio economico che parte dal Pakistan e finisce in Iran, e che trasporta le merci cinesi verso l’Africa e l’Europa. L’Occidente lascia scoperti i fianchi e le altre potenze, come prevedibile, ne approfittano.
La situazione economica dell’Iran è al collasso, soprattutto a seguito della decisione dell’amministrazione Trump di uscire dall’accordo sul nucleare. In questa situazione – ci spiega Graziella Giangiulio – Teheran non ha potuto rifiutare l’offerta cinese, nonostante il prezzo da pagare sia molto alto: la rinuncia al 100 per cento della sua sovranità territoriale.
La questione Iran, tuttavia, è più complessa, perché dichiarare oggi guerra all’Iran – fa notare il direttore Antonio Albanese – vuol dire fare la guerra alla Cina e alla Russia. Gli equilibri geopolitici e geoeconomici stanno mutando velocemente a sfavore di un Occidente miope che non riesce a cogliere i segnali, soprattutto ad interpretarli secondo una prospettiva strategica globale, alla stregua dello stolto che guarda il dito anziché la luna.