SE MI LASCI, TI AMMAZZO

SE MI LASCI, TI AMMAZZO

PER AMMAZZARTI MEGLIO – Con Ilaria Bonuccelli e la partecipazione di Francesca Menconi, responsabile Centro antiviolenza “Donna chiama Donna” di Carrara

Esiste una narrazione secondo cui quando un uomo uccide una donna dopo essere stato lasciato, in un certo qual modo è stato indotto a commettere l’omicidio per “eccesso di amore” o magari per “gelosia”, o semplicemente perché non ha accettato la decisione della donna di porre fine alla relazione. Raccontare in questa maniera gli episodi di femminicidio, ha delle conseguenze: riconoscere una giustificazione ad un atto di violenza che ha provocato la morte di una donna. Da una parte, si concede una sorta di scriminante all’uomo che ha ammazzato la donna; dall’altra si fa passare l’idea che una donna non può prendere la decisione di lasciare il proprio compagno, e quando lo fa deve essere consapevole delle conseguenze che potrebbero esserci. Leggere ogni giorno queste storie, raccontate in questa maniera dai diversi mezzi d’informazione, induce l’opinione pubblica ad abbassare la guardia su questo fenomeno, così come a considerare come un fatto normale o possibile l’eventualità che un uomo “abbandonato” dalla sua compagna possa non accettare la scelta della donna, e decidere così di ammazzarla.

Per sradicare la violenza, bisogna avere il coraggio di dire che un uomo che uccide una donna dopo essere stato lasciato è semplicemente un uomo violento, e la violenza non è essere accettata e nemmeno scusata. Su questo punto Ilaria Bonuccelli, non ha dubbi. Per superare questa situazione occorre investire nella formazione: dei magistrati, delle Forze dell’ordine e degli operatori del settore, così come per quella per i giornalisti. Francesca Menconi, responsabile del Centro antiviolenza “Donna chiama Donna” di Carrara, ogni giorno si scontra con le conseguenze di questa situazione, a partire dall’indifferenza di chi è a conoscenza di una situazione in cui c’è una donna vittima di violenza e decide ugualmente di non intervenire, quando una chiamata alle Forze dell’ordine oppure ai centri antiviolenza potrebbe salvare una vita. “Non bisogna voltarsi dall’altra parte” – racconta ai microfoni di Radio Sparlamento Francesca Menconi – “perchè siamo tutti delle sentinelle per aiutare le donne ad uscire da un circolo vizioso, che le portèrà verso l’annientamento”. Agire prima che sia troppo tardi per farlo. Buon ascolto!

Cristina Del Tutto, direttore

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