SENZA L’ACCIAIO L’ITALIA NON RIPARTE. VERSO UN PIANO STRATEGICO PER LA SIDERURGIA.

SENZA L’ACCIAIO L’ITALIA NON RIPARTE. VERSO UN PIANO STRATEGICO PER LA SIDERURGIA.

Con il sen. Adolfo URSO (FdI), Commissione Esteri del Senato e presidente della Fondazione Farefuturo.

Puntata di lunedì 19 aprile, ore 14.00

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Nel 2019 il settore siderurgico italiano ha fatturato 40 miliardi di euro, e in termini occupazionali fornisce lavoro a circa 70 mila dipendenti, che arrivano a 300 mila considerando tutto l’indotto (dati Mise). Tuttavia, la pandemia non ha risparmiato nemmeno questo settore, che in questo momento vive una doppia crisi: nazionale ed europea. L’Italia è tra i primi produttori di acciaio al mondo, e sul territorio nazionale sono dislocati i siti produttivi tra i più grandi in Europa: Taranto, Piombino, Terni, Genova, Trieste. Tre di questi hanno ormai proprietà straniere che, a giorni alterni, minacciano chiusure degli stabilimenti e licenziamenti. E i tavoli di crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico sono aperti da anni. Non di meno, la minaccia più insidiosa arriva dai Paesi asiatici, in primis dalla Cina che da sola produce il 53% di tutto l’acciaio mondiale. Ma anche la Turchia e l’India sono diventati competitor pericolosi, soprattutto in ragione della “concorrenza sleale” che operano nei confronti delle industrie europee: mancato rispetto delle norme ambientali e lavoro a basso costo pesano sul prezzo finale dell’acciaio.

In tutta questa situazione l’Italia manca di un Piano nazionale strategico per la siderurgia, e infatti si naviga a vista. In queste settimane, però, a chiederlo a gran voce è stato il sen. Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, a cui va il merito di aver riportato la “questione dell’acciaio”, attraverso la presentazione di una mozione, all’attenzione del Parlamento e del Governo. L’ultima informativa parlamentare sul settore siderurgico, infatti, risale al maggio 2020. Un Ordine del giorno che alla fine è stato sottoscritto da ben otto Gruppi parlamentari e che impegna l’Esecutivo ad adottare un piano d’azione nazionale per il settore dell’acciaio. Un cambio di passo? Sicuramente, considerando che è stato proprio l’unico partito di opposizione a fare la voce grossa in Parlamento sulla questione siderurgica, qualche dubbio sovviene. Di certo, il settore siderurgico è indiscutibilmente fondamentale per la ripresa economica del Paese e costituisce la colonna portante del settore manifatturiero, che in Europa vede l’Italia seconda soltanto alla Germania. Fino a prova contraria, l’acciaio è la “materia prima” per il settore dell’automotive, per quello delle costruzioni, per l’industria aerospaziale, così come per la fabbricazione di qualsiasi macchinario e utensile. Sarà bene tenerlo a mente.

Buon ascolto!

Cristina Del Tutto, direttore

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