AUDIZIONE DELLA DR.SSA ELISABETTA LUPOTTO, DIRETTORE C.R.E.A. ALIMENTI E NUTRIZIONI – COMMISSIONE AGRICOLTURA CAMERA
Il 20 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato la comunicazione “Una strategia dal produttore al consumatore” (Farm to fork strategy – F2F) (COM(2020)381), insieme alla comunicazione “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030” (COM(2020)380), per rafforzare l’ecosostenibilità dell’economia dell’UE nella prospettiva di azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. In particolare, la strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare più sano e rispettoso dell’ambiente, intende guidare la transizione della produzione agroalimentare europea verso uno standard globale di sostenibilità.
La Comunicazione è attualmente all’esame della Commissione Agricoltura della Camera. In questo video Radio Sparlamento propone la sintesi dell’audizione del CREA ( Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) svolta dalla dr.ssa Elisabetta Lupotto, direttore CREA Alimenti e Nutrizioni, che individua gli obiettivi della strategia e la posizione dell’Italia.
In sintesi – spiega la dr.ssa Lupotto – la strategia si pone di raggiungere obiettivi importanti entro il 2030, tra cui la riduzione fino al 50% dell’uso dei pesticidi; la diminuzione significativa dei fertilizzanti, soprattutto quelli che forniscono azoto e fosforo, nonché la drastica riduzione della loro perdita per la conservazione della fertilità dei suoli; la riduzione del 50% degli antimicrobici negli allevamenti animali; l’ampliamento dell’agricoltura biologica. La strategia pone molta attenzione anche sulla non sostenibilità dei regimi alimentari della UE, caratterizzati da un eccesso di alimenti ad alta densità energetica ( soprattutto carni rosse, zuccheri, sali e grassi) e un uso al di sotto del necessario di cereali frutta, verdura, legumi e frutta secca. In questo ambito la strategia prevede anche una particolare attenzione alla riduzione dello spreco alimentare, prevedendo il dimezzamento dello spreco pro capite entro il 2030. Al riguardo, è importante sottolineare come i comportamenti alimentari scorretti siano alla base dell’incremento delle malattie cronico degenerative come l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete e iperpressione. Tra l’altro, in questo senso la pandemia ha messo in evidenza come lo stato di salute della popolazione sia determinante per contrarre il Covid-19.
Veniamo alla situazione italiana. Il C.R.E.A. ha sottolineato come l’Italia risulti essere uno dei Paesi europei più virtuosi in questo settore, in ragione dei progressi legislativi dei ultimi anni che di fatto hanno già avviato il percorso di transizione sostenibile previsto dalla UE. Difatti, per quanto riguarda la diminuzione dei gas serra, l’Ispra ha recentemente rilevato un calo delle emissioni derivanti dal settore agricolo nazionale. In particolare negli ultimi 10 anni – osserva la dr.ssa Elisabetta Lupotto – in Italia si è assistito ad un calo del 10% delle vendite dei fitofarmaci e dei fertilizzanti azotati. Dal 2006, inoltre, al fine di migliorare il benessere degli animali, è stato previsto il blocco degli antibiotici per gli animali da allevamento, che ha portato alla riduzione fino al 50% dell’impiego di antibiotici a scopo terapeutico. Un altro passo in avanti in questo settore è stato conseguito nel 2018, con la previsione di una Banca Dati nazionale che, attraverso l’informatizzazione delle ricette, monitora il consumo di farmaci e antibiotici somministrati nel settore zootecnico.
Nell’ambito delle produzioni vegetali, invece, lo sviluppo di pratiche di produzione integrata ha portato ad una significativa riduzione dell’impiego dei fitofarmaci stimata nel 20%, grazie all’ampliamento delle conoscenze scientifiche, all’innovazione dei prodotti, a programmi di miglioramento genetico, all’affinamento dell’agricoltura digitale di precisione. Dall’ottobre 2019 è in corso un esame della situazione italiana con la pubblicazione della bozza del nuovo Piano nazionale per la sostenibilità dei prodotti fitosanitari, come richiesto dalla Direttiva 2009/128, per ridurre la dipendenza dell’agricoltura e del verde urbano da prodotti fitosanitari. Il C.R.E.A. – sottolinea la dr.ssa Lupotto – lo scorso 31 agosto, nell’ambito del G20 MACS (Meeting of Agricultural Chief Scientists G20) organizzato in Arabia Saudita, ha presentato risultati prontamente applicabili per il recupero di molecole bioattive mediante processi di estrazione green applicabili a diversi settori industriali. Infine, si rileva che negli ultimi anni in Italia si è registrato un aumento della scelta del consumatore verso i prodotti bio, un settore che nel 2019 ha raggiunto i 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda lo spreco alimentare, l’Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari, istituito nel 2017 dal MIPAAF e il CREA, ha messo in atto misure concrete per facilitare azioni di recupero dell’invenduto alle donazioni agli indigenti.
La comunicazione 2020/381 è accompagnata da un allegato contenente un cronoprogramma con l’elenco degli interventi e il loro calendario indicativo, per l’adozione anche di nuovi atti legislativi e la revisione di quelli esistenti in importanti ambiti della politica agricola, come verrà specificato nel prosieguo della trattazione. Il CREA sottolinea l’importanza per l’Italia di fortificare le conoscenze del consumatore per una scelta consapevole degli alimenti, soprattutto prevedere un’etichettatura che riconosca l’impronta ecologica dei prodotti.