PODCAST
Scuola, istruzione e cultura dovrebbero costituire un “bene comune”, eppure nemmeno nell’era della post-pandemia la politica non riesce a trovare un’intesa per ricostruire insieme il mondo dell’istruzione, della ricerca e della cultura in generale. Ai microfoni di Radio Sparlamento, il presidente Pittoni ha raccontato di una totale chiusura da parte della maggioranza nei confronti di qualsiasi proposta dell’opposizione. Nel frattempo, le scuole rimangono chiuse e rimangono forti perplessità sulla modalità di apertura a metà settembre. Inoltre, si prevede una diminuzione delle immatricolazioni universitarie per il prossimo anni dell’10%. Il mondo della ricerca sembra dimenticato dai decreti governativi, eppure i nostri ricercatori al pari dei docenti delle scuole avrebbero il diritto di superare un’endemico precariato fatto di contratto atipici. E poi c’è la questione delle scuole paritarie. Le risorse stanziate per fronteggiare la pandemia sono finalizzate a riportare, per quanto possibile, la situazione economica del Paese nella stessa condizione economica pre-covid. Non si tratta, quindi, di avvantaggiare un settore a discapito di un altro. I Fondi stanziati hanno una funzione di “ristoro” delle perdite subite a causa di un fattore esogeno come quello del Covid-19. Eppure le scuole paritarie sono state abbandonate, e il risultato a settembre sarà la chiusura di circa il 30% degli Istituti paritari. E poi c’è la questione della cultura e dello spettacolo. Sono previsti almeno una diecina di fondi diversi che agiscono in maniera diversa sul settore dello spettacolo , ognuno dei quali abbisogna di uno o più decreti attuativi. Questo significa che le già limitate risorse economiche stanziate, arriveranno con molto ritardo ai diretti interessati. Sono queste alcune delle questione di cui abbiamo parlato con il presidente Pittoni. Per saperne di più, ascolta l’intervista completa!