UNA QUESTIONE DI DIFESA – Intervista all’on. Alessandra Ermellino

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L’on. Alessandra Ermellino, membro della Commissione Difesa della Camera, ha raccontato ai microfoni di Radio Sparlamento una vicenda molto interessante avvenuta la scorsa settimana nella Commissione Difesa della Camera. Tutto ruota attorno all’art. 211, commi 2 e 3, del decreto Rilancio, che prevede la concessione di beni immobili della Difesa a soggetti privati. I dubbi non riguardano tanto il merito della previsione normativa, quanto le modalità con cui il Governo ha deciso di procedere. Anzitutto, non si ravvedono i criteri di necessità e urgenza, che avrebbero dovuto ispirare la norma. In secondo luogo la disposizione appare troppo generica, lasciando ampi spazi discrezionali in merito alla sua interpretazione. Anche gli stranieri possono accedere alle convenzioni? Gli accordi si intendono a titolo oneroso? Soprattutto: come si deve interpretare questa norma alla luce della normativa già vigente, che dal 2009 ha affidato a Difesa Servizi S.p.A. la valorizzazione del patrimonio della Difesa attraverso anche concessioni con i privati? E ancora. Se la norma è stata inserita nel decreto Rilancio per una questione di “cassa”, perché manca la relazione tecnica attraverso cui il Governo avrebbe dovuto quantificare ( e quindi giustificare) la norma? A far sorgere dei sospetti sulla natura di questa disposizione, è stata anche la vicenda personale che ha interessato l’onorevole Ermellino la quale, allo scopo di rimandare la discussione ad un provvedimento più completo, propose un emendamento soppressivo della norma. Almeno così credeva, dal momento che il suo emendamento non è stato presentato dal Gruppo parlamentare di appartenenza (il Movimento 5 Stelle), nonostante avesse avuto al riguardo le rassicurazioni del suo capogruppo. A seguito di questi fatti, l’on. Ermellino ha dapprima espresso voto contrario al parere espresso dalla Commissione Difesa, successivamente ha ritenuto opportuno lasciare il M5S. Viene spontaneo, quindi, domandarsi quale disegno ci sia dietro questa norma, dal momento che stiamo pur sempre parlando del patrimonio immobiliare dello Stato che, ci ha fatto sapere l’on. Ermellino, non è al momento “quantificabile”. L’ultimo censimento del Ministero della Difesa, infatti, risale al 2015. In pratica stiamo consentendo a soggetti privati concessioni su beni appartenenti alla Difesa, senza conoscerne l’effettiva entità. Come andrà finire questa vicenda? La caparbietà dell’on. Alessandra Ermellino ci fa presumere che le polemiche siano soltanto iniziate.

Cristina Del Tutto, direttore

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